
Un libro che consiglio a chiunque legga in inglese... non c'è infatti traduzione italiana, purtroppo. Ma per chi l'inglese proprio non lo digerisce, provo io a farvi un sunto. Il sottotitolo recita: Come dare ai tuoi figli un'educazione reale con o senza scuola... già, come?
L'introduzione parte dalla constatazione che un bambino totalmente affidato, vorrei dire, appioppato alla scuola, prima o poi perde l'entusiasmo dell'imparare. La scuola in quanto agenzia educativa senza il supporto della famiglia riesce a malapena a irreggimentare il pargolo in regole sociali artificiose.
Mentre, una persona educata, secondo l'autrice, è una persona nella quale l'innato amore per l'apprendimento (inborn love of learning) è ancora intatto, è chi sceglie e ha le competenze per partecipare alle umane imprese creative della letteratura, delle scienze, dell'arte.
Per favorire la crescita di una persona così occorre trovare una via alternativa di supporto per l'apprendimento dei figli.
Questa via alternativa è l'obiettivo di Guerrilla Learning.
Affinché ci sia vero apprendimento occorre un contesto significativo, cosa che spesso manca a scuola. Basti pensare alle domande spontanee dei bambini: esse sorgono nel contesto opportuno. Ecco perché il vero apprendimento non ha luogo tra i banchi, ma in vacanza, durante le conversazioni domestiche, nel pomeriggio di noia, nei viaggi, in quella sorta di unschooling che è ogni nostro momento della nostra vita familiare.
L'educazione non è esaurita dalla scuola, anzi! L'educazione è responsabilità e privilegio della famiglia, che si serve dello strumento scolastico per completare l'opera. Mandare un figlio a scuola non equivale a esimersi da questa responsabilità. La scuola è in tal senso un padrone povero, ma un servo ricco. Cioè, è un ottimo mezzo se la famiglia piuttosto che farsene fagocitare, la utilizza come una risorsa.
Adesso vi assegno un compitino, che poi è quello che conclude il primo capitolo del libro:
Esercizio n. 1
Prenditi un po' di tempo per richiamare alla mente la tua esperienza scolastica. Permetti alle emozioni, ai suoni, alla trama di quegli anni (scuola primaria, scuola media, scuola superiore) di riemergere. Come riuscivi a scuola? Che rapporto avevi con l'insegnante? Quali sensazioni predominavano? Dal punto di vista sociale com'è stata la tua esperienza?
Esercizio n. 2
Immagina di dover scrivere una guida per principianti di una cosa che oggi sai fare bene, a lavoro, o come hobby...
Prova a intitolarla, ad esempio, Guida per fare un blog, oppure Guida per usare la lavatrice, stendi un elenco delle competenze di base che sono indispensabili per una buona riuscita. Rileggi l'elenco e segna quelle competenze che hai acquisito a scuola. Sono molte o poche? Sono tra le più importanti o no?
E ora tiriamo le somme...
Che rapporto hai avuto con la scuola? Cosa ti ha realmente insegnato che ancora oggi ti è indispensabile?
In cosa sei diverso come genitore dal modello dei tuoi genitori? Come aiuti tuo figlio a diventare una persona "educata", a sviluppare il pensiero creativo? A cosa serve la scuola nella vita di tuo figlio?
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